I “Remake” consistono in questo:
1. Si individua un brano ’da antologia’ e il suo autore. 2. Li si strappa al loro tempo e alle loro convenzioni letterarie.
3. Li si proietta nel bel mezzo della nostra vita quotidiana.
4. Si vede che cosa ne esce.
A proposito di Saffo
Prendiamo la celeberrima “Ode alla gelosia” di Saffo e trasportiamola a Roma. Magari all’uscita del Muccassassina.
Nel mezzo di una notte disperata e luminosa, magari cammina sotto la pioggia fine mentre la punta della lingua tormenta il suo piercing fra le labbra. Roma è mille flash intorno a lei, ma che dico mille?, miliardi di luci che si rifrangono e moltiplicano a specchio dentro le gocce della pioggia e le lacrime silenziose. Nella sua testa, i decibel della disco da cui fugge e l’eco delle parole di chi, ogni tanto, si volta per guardarla. (Qualcuno, sbandando e ridendo, s’infila nel bar aperto per chiudere la notte con cornetti e cappuccino).
Quindi di colpo è nel silenzio della sua casa, accende la luce.
Vorrebbe struccarsi e ammucchiare in un angolo tutto lo zero di quella serata: stivali e guanti di suede, microkilt, scontrini delle consumazioni, bracciale con pendenti D&G …
Invece s’avvicina al pc, lo accende e inizia a scrivere senza nemmeno un’esitazione, come se l’Angelo Azzurro la ispirasse:
“Non mi sono sballata con Tequila e Negroni, questa volta
non sono intrippata per qualche pasticca, eppure…”
… eppure mi pare simile a un dio
quell’uomo, più figo di Depp e di Di Caprio
lo giuro, lui che ti poga vicino
(ondeggi sui fianchi, e perfetti gli porgi
i seni sotto il top argentato) e gode
fra venti cubiste il tuo dolce sorriso soltanto
il tuo profumato sudore. Allora il cuore
mi scoppia, un fuoco percorre la pelle
se con lo sguardo ti cerco: e la voce mi muore
e tremo e sono tutta un freddo sudore.
Mentre scompaiono le luci veloci dei fari
E musica e voci diventano solo un rombo lontano
m’inarco sballata d’amore sul divano angolare:
“Se mi sento così adesso” mi chiedo
“la morte come può essere lontana?”.
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