Talo: storia del primo robot guerriero e di come, da sempre, la difesa di Europa è affare assai delicato (I)

Fra i libri che tengo sempre a portata di mano c’è una vecchia copia del glorioso Kerényi, Gli dèi e gli eroi della Grecia: risale agli anni dell’università ed è comprensibilmente mal ridotto, tutto sottolineato, evidenziato, commentato com’è. Ogni tanto lo riapro e immancabilmente rimango a bocca aperta davanti a qualche brandello di quei miti. Ora, per esempio, proprio non ricordavo in che modo Zeus cercò di risolvere un problema tragicamente attuale ancora ai nostri giorni: ’difendere’ e ’isolare’ Europa.
Sì, perché dopo avere sedotto la bella figlia di Oceano (o di Fenice? o di Agenore?) grazie alle maestose sembianze di toro e averla trasportata in volo nell’incantata isola di Creta
il passo successivo era fare in modo che nessuno – principe o pirata o immigrante – insediasse l’ambito possesso.

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Che inventarsi, dunque? Sì, un terrificante cane di bronzo, andava benissimo: ma sarebbe bastato? Sentiva di potere fare meglio. E fu così che escogitò un’invenzione destinata a un futuro eccezionale: un robot guerriero. Ecco la frase di Kerényi incorniciata in rosso:

«… l’altro essere prodigioso era Talo, un gigante di bronzo che faceva il giro intorno all’isola tre volte al giorno o tre volte all’anno. Egli scagliava pietre contro gli stranieri»

Dunque una creatura gigantesca e dalla smisurata forza, non però di carne ed ossa come i Ciclopi o i Titani o gli Ecatonchiri, ma tutta di bronzo: un robot guerriero, non c’è dubbio – il progenitore dei Nexus 6 di Blade Runner e di Robocop.

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Alcuni sostenevano persino che proprio per per la presenza di questo infallibile guardiano Icaro e Dedalo scelsero di fuggire dal labirinto per via aerea. Anche se, a dire il vero, fra le pochissime rappresentazioni antiche di Talo, una lo raffigura dotato anche di ali.

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E dunque non c’è campo cui i Greci non abbiano piantato per primi la bandiera della loro cultura e della loro fantasia! Persino la robotica fu colonizzata dai loro miti. E in effetti, nella mitologia greca, Talo non rappresenta un caso isolato. Anche più note sono infatti le assistenti androidi di Efesto, perché ricordate nella famosa scena dell’Iliade in cui Teti va a trovare il dio artigiano per chiedergli nuove armi per Achille:

« … due ancelle si affaticavano a sostenere il signore / auree, simili a fanciulle vive; avevano mente nel petto e avevano voce e forza, sapevano l’opere per dono dei numi immortali» (XVIII, 417 sgg.)

Mentre discuteremo in un altro post se Pandora – la meravigliosa creatura che simpaticamente portò all’umanità il vaso ricolmo di tutti i suoi mali – non possa essere considerata il primo sex robot dotato di intelligenza artificiale.

pandora robot
Insomma, non c’è dubbio che automi come quelli ritratti da Omero nell’officina di Efesto ed, eventualmente, Pandora vadano considerati come gli apripista in quella storia degli androidi che porterà, nei secoli, alla creazione del sapiente di Alberto Magno, al cavaliere di Leonardo da Vinci o alla flautista di Vacaunson …

vaucanson

Ma se non fosse stato per Talo, forse i Greci non potrebbero vantare un primato assoluto nella robotica; perché a cercare bene, è sempre pronto a saltare fuori qualche aneddoto dalla meravigliosa storia cinese. Magari come quello che il Libro del Vuoto Perfetto (III secolo a.C.) racconta a proposito di ingegnere meccanico chiamato Yan Shi e vissuto molti secoli prima:
«Il re rimase stupito alla vista della figura. Camminava rapidamente, muovendo su e giù la testa, e chiunque avrebbe potuto scambiarlo per un essere umano vivo. L’artefice ne toccò il mento e iniziò a cantare perfettamente intonato. Toccò la sua mano e mimò delle posizioni tenendo perfettamente il tempo… Verso la fine della dimostrazione, l’automa ammiccò e fece delle avance ad alcune signore lì presenti, il che fece infuriare il re che avrebbe voluto Yen Shih [Yan Shi] giustiziato sul posto ed egli, per la paura mortale, istantaneamente ridusse in pezzi l’automa al fine di spiegarne il suo funzionamento. E, in effetti, dimostrò che l’automa era fatto con del cuoio, del legno, della colla e della lacca, bianco, nero, rosso e blu. Esaminandolo più da vicino il re vide che erano presenti tutti gli organi interni: un fegato completo, una cistifellea, un cuore, dei polmoni, una milza, dei reni, lo stomaco ed un intestino. Inoltre vide che era fatto anche di muscoli, ossa, braccia con le relative giunture, pelle, denti, capelli, ma tutto artificiale… Poi il re fece la prova di togliergli il cuore e osservò che la bocca non era più in grado di proferir parola. Gli tolse il fegato e gli occhi non furono più in grado di vedere; gli tolse infine i reni e le gambe non furono più in grado di muoversi. Il re ne fu deliziato»

E tuttavia Talo rappresenta qualcosa di diverso rispetto a questi pur meravigliosi androidi: è una creatura dal profondo significato politico, capace di influire sulla sorte delle nazioni. Per non parlare del fatto che il suo destino è così profondamente legato a quello della nostra Europa.
[CONTINUA…]

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