Un’affollata sala del Museo Immaginario è destinata a raccogliere ed esporre antiche opere d’arte che — nella realtà o (più spesso) in una dimensione fantastica — hanno legato nome e immagine a terribili eventi o leggende. Continua a leggere “La Venere assassina di Prospere Mérimée”
Sull’altalena dell’amore (MUSEO IMMAGINARIO)
Nella “Sala di Dioniso” del nostro Museo Immaginario, una teca protegge in un silenzio senza tempo una scena in sublime bilico fra spensieratezza infantile e crudi richiami alla realtà del corpo adulto. Continua a leggere “Sull’altalena dell’amore (MUSEO IMMAGINARIO)”
Borges e il museo di ricordi impossibili
Fra le statue, i dipinti, i reperti e le citazioni che il visitatore troverà all’entrata del nostro Museo Immaginario, devo confessare una particolare predilezione per la teca che conserva questa meravigliosa poesia di Jorge Luis Borges — autore presente anche in altre Sale (per esempio qui). Continua a leggere “Borges e il museo di ricordi impossibili”
“L’uomo è una bolla” (Luciano)
«Hai veduto le bolle che si levan nell’acqua sotto la cascata di un torrente? Quelle bollicine che compongono la schiuma?
Alcune di esse sono piccine e subito si rompono e svaniscono …
Così è la vita degli uomini»Luciano, Caronte
L'”Ode su un’urna greca” di John Keats
Una collocazione di grande evidenza all’interno del Museo Immaginario merita l’”Ode su un’urna greca” composta da John Keats nel 1819. È nota soprattutto perché vi compare una delle formulazioni più chiare delle teorie del poeta sulla bellezza: Continua a leggere “L’”Ode su un’urna greca” di John Keats”
Nel labirinto di Borges (MUSEO IMMAGINARIO- Sala XXX)
La sala del Museo Immaginario dedicata al mito del labirinto è uno spazio da hangar, o il solaio di un’immensa casa colonica poco abitata, o piuttosto l’ufficio oggetti smarriti di qualche enorme stazione – un labirinto essa stessa, comunque, dove è dato trovare davvero di tutto, da una bipenne cretese a un cellulare smarrito in metropolitana. Continua a leggere “Nel labirinto di Borges (MUSEO IMMAGINARIO- Sala XXX)”
Nei nostri labirinti quotidiani (MUSEO IMMAGINARIO- Sala XXX)
La sala del Museo Immaginario dedicata al mito del labirinto è uno spazio da hangar, un labirinto essa stessa, dove trovare di tutto – tanto che a volte, entrandoci, mi pare l’ufficio oggetti smarriti di qualche enorme stazione. Impossibile, dunque, procedere per ordine, qui dentro: ci si avvicina, per caso o intuizione, al reperto che più ha attratto la nostra attenzione (e chissà che non funzioni come un oracolo, tutto questo).
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Museo immaginario – Sala XXI: il torso arcaico che parlò a Rilke
Nella Sala XXXI del Museo Immaginario – accanto alla “Statua greca” della Szymborska – si trova una poesia del poeta austriaco Rainer Maria Rilke, anch’essa ispirata a un antico capolavoro della statuaria greca: “Torso arcaico di Apollo”, che apre la seconda parte delle sue Nuove poesie – significativamente dedicata allo scultore Auguste Rodin. Continua a leggere “Museo immaginario – Sala XXI: il torso arcaico che parlò a Rilke”
Museo immaginario – Sala XXXI: la “Statua greca” della Szymborska
C’è tutta un’ala del Museo Immaginario (una delle più importanti e suggestive) in cui, al di là delle opere d’arte e degli stili, il vero protagonista è uno soltanto: il Tempo e il suo inesorabile trascorrere, con le tante e differenziate reazioni che suscita in chi lo percepisce. Continua a leggere “Museo immaginario – Sala XXXI: la “Statua greca” della Szymborska”
Museo immaginario – Sala XIII: i decapitati
Ho visto musei, statue e frammenti di statue “quanti i granelli della sabbia di Libia”. Ma questa sala è diversa: in nessun’altra il Silenzio, pur non dicendo, significa, come fra queste mura. Continua a leggere “Museo immaginario – Sala XIII: i decapitati”