«La testa dell’Auriga ha un’originalità diversa dalle teste marmoree delle epoche posteriori, esprime la giovinezza semplice di un mortale che non assomiglia a nessuna divinità. Il volto mi pare ancora più bello di quello dell’Apollo. Non c’è traccia di divino, il pudore al posto dell’arroganza e la purezza al posto della lussuria sprigionano profumo. Il pudore del vincitore, la purezza luminosa: quanto tale espressione di verità ci colpisce nel cuore! L’arte, assai più che di un soggetto oscuro o serio, è espressione di un’imperfezione»
Continua a leggere “Mishima, l’Auriga e il miracolo greco”“Il più profondo segreto della vita”
«”Venga con me.” Si alzò, come se il tempo fosse essenziale. “Venga. Le mostrerò il più profondo segreto della vita. Venga.” Rapido, fece il giro del porticato. Lo seguii al piano di sopra. Qui mi spinse sulla terrazza.
“Vada a sedersi alla tavola. Con le spalle al sole.”
Un minuto dopo comparve, portando qualcosa di pesante drappeggiato in un asciugamano bianco. Lo depose con cautela in mezzo alla tavola. Poi tacque, si assicurò che io stessi guardando prima di togliere, gravemente, il panno.
La Venere assassina di Prospere Mérimée
Un’affollata sala del Museo Immaginario è destinata a raccogliere ed esporre antiche opere d’arte che — nella realtà o (più spesso) in una dimensione fantastica — hanno legato nome e immagine a terribili eventi o leggende. Continua a leggere “La Venere assassina di Prospere Mérimée”
Sull’altalena dell’amore
Nella “Sala di Dioniso” del nostro Museo Immaginario, una teca protegge in un silenzio senza tempo una scena in sublime bilico fra spensieratezza infantile e crudi richiami alla realtà del corpo adulto. Continua a leggere “Sull’altalena dell’amore”
Borges e il museo di ricordi impossibili
Fra le statue, i dipinti, i reperti e le citazioni che il visitatore troverà all’entrata del nostro Museo Immaginario, devo confessare una particolare predilezione per la teca che conserva questa meravigliosa poesia di Jorge Luis Borges — autore presente anche in altre Sale (per esempio qui). Continua a leggere “Borges e il museo di ricordi impossibili”
“L’uomo è una bolla” (Luciano)
«Hai veduto le bolle che si levan nell’acqua sotto la cascata di un torrente? Quelle bollicine che compongono la schiuma?
Alcune di esse sono piccine e subito si rompono e svaniscono …
Così è la vita degli uomini»Luciano, Caronte
L'”Ode su un’urna greca” di John Keats
Una collocazione di grande evidenza all’interno del Museo Immaginario merita l’”Ode su un’urna greca” composta da John Keats nel 1819. È nota soprattutto perché vi compare una delle formulazioni più chiare delle teorie del poeta sulla bellezza: Continua a leggere “L’”Ode su un’urna greca” di John Keats”
Nel labirinto di Borges (MUSEO IMMAGINARIO- Sala XXX)
La sala del Museo Immaginario dedicata al mito del labirinto è uno spazio da hangar, o il solaio di un’immensa casa colonica poco abitata, o piuttosto l’ufficio oggetti smarriti di qualche enorme stazione – un labirinto essa stessa, comunque, dove è dato trovare davvero di tutto, da una bipenne cretese a un cellulare smarrito in metropolitana. Continua a leggere “Nel labirinto di Borges (MUSEO IMMAGINARIO- Sala XXX)”
Nei nostri labirinti quotidiani (MUSEO IMMAGINARIO- Sala XXX)
La sala del Museo Immaginario dedicata al mito del labirinto è uno spazio da hangar, un labirinto essa stessa, dove trovare di tutto – tanto che a volte, entrandoci, mi pare l’ufficio oggetti smarriti di qualche enorme stazione. Impossibile, dunque, procedere per ordine, qui dentro: ci si avvicina, per caso o intuizione, al reperto che più ha attratto la nostra attenzione (e chissà che non funzioni come un oracolo, tutto questo).
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Il torso arcaico che parlò a Rilke
Nella Sala XXXI del nostro Museo Immaginario – accanto alla “Statua greca” della Szymborska – si trova una poesia di Rainer Maria Rilke, anch’essa ispirata a un antico capolavoro della statuaria greca: “Torso arcaico di Apollo”, che apre la seconda parte delle sue “Nuove poesie” – significativamente dedicata allo scultore Auguste Rodin. Continua a leggere “Il torso arcaico che parlò a Rilke”