Mishima, l’Auriga e il miracolo greco

«La testa dell’Auriga ha un’originalità diversa dalle teste marmoree delle epoche posteriori, esprime la giovinezza semplice di un mortale che non assomiglia a nessuna divinità. Il volto mi pare ancora più bello di quello dell’Apollo. Non c’è traccia di divino, il pudore al posto dell’arroganza e la purezza al posto della lussuria sprigionano profumo. Il pudore del vincitore, la purezza luminosa: quanto tale espressione di verità ci colpisce nel cuore! L’arte, assai più che di un soggetto oscuro o serio, è espressione di un’imperfezione»

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PODCAST: La leggenda dell’uomo che aveva perso il sorriso

Le mascherine hanno cancellato dai nostri volti il sorriso, lasciando l’incognita su ciò che apparirà sulle nostre labbra quando potremo toglierle. Questo è lo spunto per qualche riflessione sull’importanza del sorriso nelle varie epoche e culture — più volte negata, a dire il vero, che riconosciuta; e per parlare, al contrario, di alcuni sorrisi che hanno cambiato la storia.

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