Omero sulla spiaggia

«Ermes Cillenio chiamava fuori le anime dei Proci. Aveva la bella verga d’oro in mano, la verga con la quale incanta gli occhi degli uomini, a chi vuole: altri invece li risveglia anche dal sonno»
L’ora del tramonto sul mare di porpora, sotto il cielo che a poco a poco s’infuoca e s’insanguina, è perfetta per rileggere la scena di Hermes che conduce all’Ade le anime dei Proci, spietatamente sterminati da Odisseo — all’ inizio del ventiquattresimo canto. Da qui inizia un’altra discesa nel regno dei morti, seppure anche se meno nota della nekyia dell’undicesimo libro. 

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PODCAST: l’uomo è una bolla (Homo bulla est)

A partire dal Rinascimento il motivo iconografico delle bolle di sapone si afferma come simbolo del carattere incerto ed effimero della vita umana, accanto ad altri elementi tipici delle “nature morte”, come il teschio, la clessidra, i fiori che appassiscono… Alla base di questa immagine c’è un antico proverbio — “l’uomo è una bolla — ben attestato negli autori greci e latini.

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