«Diamo un fuggevole sguardo a tutte queste cose: a questo cielo luminoso, a quei lontani monti turchini, alle rovine etrusche romane, cristiane, alla raccolta di famosissime statue nella sala, con la speranza di mettere il lettore in quello stato d’animo che tanto spesso a Roma si prova. è un vago senso di ponderosi ricordi, la percezione così pesante e intensa d’una vita trascorsa, di cui questo luogo fu il centro, che il momento presente ne viene scacciato o compresso e le nostre faccende e interessi personali non sono qui che la parvenza di una realtà che altrove gli appartiene […]
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