«”Venga con me.” Si alzò, come se il tempo fosse essenziale. “Venga. Le mostrerò il più profondo segreto della vita. Venga.” Rapido, fece il giro del porticato. Lo seguii al piano di sopra. Qui mi spinse sulla terrazza.
“Vada a sedersi alla tavola. Con le spalle al sole.”
Un minuto dopo comparve, portando qualcosa di pesante drappeggiato in un asciugamano bianco. Lo depose con cautela in mezzo alla tavola. Poi tacque, si assicurò che io stessi guardando prima di togliere, gravemente, il panno.
PODCAST: La leggenda dell’uomo che aveva perso il sorriso
Le mascherine hanno cancellato dai nostri volti il sorriso, lasciando l’incognita su ciò che apparirà sulle nostre labbra quando potremo toglierle. Questo è lo spunto per qualche riflessione sull’importanza del sorriso nelle varie epoche e culture — più volte negata, a dire il vero, che riconosciuta; e per parlare, al contrario, di alcuni sorrisi che hanno cambiato la storia.
Il kouros che sorrise a Virginia Woolf
Il 17 settembre del 1906 la ventiquattrenne Virginia Woolf, insieme alla sorella Vanessa e all’amica Violet Dickinson, sale la strada che porta all’Acropoli di Atene, rimanendo abbagliata dalla luce riflessa da tutti quei marmi e dalla bellezza del Partenone “di gran lunga il più imponente di tutti i templi”. Continua a leggere “Il kouros che sorrise a Virginia Woolf”