Hypnos e Arianna

Il Sonno (Hypnos), figlio della Notte, è fratello gemello della Morte (Thanatos), dicevano gi antichi — che in entrambi veneravano divinità potentissime. Le ragioni del gemellaggio erano molte, in molti casi ovvie e non solo antiche. Per esempio potrà essere capitato anche a noi di invocare il sonno come unico efficace rimedio a un grande dolore. Magari dopo una storia d’amore finita male. Di desiderarlo — più o meno consapevolmente — come “immago della fatal quiete”, sua gemella. Magari persino di forzarlo con il ricorso a sonniferi e psicofarmaci. Può essere capitato. E forse proprio una situazione di questo tipo ispira la scena — ricorrente nella ceramica antica — di Hypnos che pietosamente aleggia sul capo di Arianna, nell’attimo fatale in cui Teseo si alza dal suo letto e l’abbandona.

Al Sonno e alla sua alata gemella è dedicata la sala XXIV del nostro Museo Immaginario.

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Gita al faro (Md’A9)

In viaggio verso uno dei luoghi più affascinanti e mitici del “mare dei Greci”: il faraglione di capo Dukato, sull’isola di Leucade, da dove — secondo la leggenda — gli amanti disperati si tuffavano nel mare sempre inquieto.

Dove si parla del più famoso di questi tuffi (quello della poetessa Saffo, disperatamente innamorata del bel pastore Faone), ma anche di Anacreonte, sirene, ordalie e delle paure legate al colore bianco

Per ascoltare gli altri episodi:

https://www.spreaker.com/show/la-memoria-dellacqua

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